inutile votare C.M.B. vince sempre

Anche a Carpi è iniziata la campagna elettorale.

secondo la teoria democratica, i cittadini con il loro voto eleggono dei delegati che vanno a formare l’organo amministrativo che decide del presente e futuro del territorio di sua competenza.

A Carpi, guardandosi attorno, si intuisce subito chi realmente "la fa da padrone" ossia il cemento!

Il cemento si sta impadronendo di tutto lo spazio disponibile senza chiedere e senza seguire alcuna  logica  nè  di  tipo  urbanistico ,    nè     demografico,     nè     tantomeno    socio-economica( la maggiore  offerta fa calare [?] i prezzi ).

 

E allora chi realmente governa Carpi è chi ha così tanto potere da prendere folli decisioni speculative sulle spalle e nei polmoni di tutti. Chi realmente governa Carpi è la C.M.B. (coop. muratori e braccianti).

è la C.M.B. che decide quanto allontanare e rendere irraggiungibile dal centro storico la natura che non ha ancora devastato, decide i prezzi delle case, è sempre la C.M.B. che guadagna cancellando terreni fertili che nutrivano, che impermeabilizza il suolo preparando le future alluvioni; il cemento non respira: la C.M.B. decide l’aria che respiriamo.

per questo motivo, chi ancora volesse inseguire la realizzazione della democrazia rappresentativa, insomma ai sinceri democratici converrebbe si votasse il consiglio d’amministrazione C.M.B.; così facendo avrebbero sicuramente più (teoria democratica) potere decisionale sulla gestione della città.

Quindi, fai valere il tuo diritto democratico, eleggi Tu il C.D.A. della Coop. Muratori e Braccianti!!

Lei è la padrona del Tuo futuro!

in solidarietà a chi ancora crede nell’utopia democratica

un autogestito

   

ECCO IL NUOVO A-CARPI

 

 

 Finalmente, dopo durissime giornate di lavoro, esce dalla Libera
Fucina di Carpi il nuovissimo numero di A-Carpi!! Chiunque voglia
collaborare per il prossimo numero con articoli, materiali, opinioni,
può comunicarcelo ai nostri indirizzi. Scaricalo, stampalo e
diffondilo!!

Ecco il Link:

acarpi. x blog.pdf

-Lo trovi anche il sabato pomeriggio sul nostro banchetto sotto i portici-

stampa del terrore e CMB devastatrice

 04/02/09

Il giudizio sul terrorizzante articolo
che vuol far passare una bottiglia di whisky (altamente infiammabile)
per un ordigno rudimentale (per il fegato forse) come un attentato,
lo lascio al lettore.

Comunque, se fosse successo (?) quello
che il titolo del giornale dice, sarebbe perché l’ingordigia C.M.B.
ha raggiunto, soprattutto a Carpi, livelli esasperanti, complice
anche la crisi del capitalismo.

Sotto gli occhi di tutti è la logica
del saccheggio del territorio da parte degli speculatori supportati
dalle politiche del comune.

Sarò malizioso pensando al fratello
del sindaco (direttore affari legali CMB) ma pare spropositato il
rapporto fra aumento demografico (60.614 abitanti nel 1986, 65.837 al
31/12/’07) e la cementificazione abitativa.

Anche in questo caso il capitalismo sa
riciclarsi speculando sul territorio, fonte esauribile e bene della
collettività, con le berlusconiane logiche del profitto di pochi
alle spalle di tutti. La periferia di Carpi è un unico cantiere a
cielo aperto e, per assurdo, proprio le lobby del cemento dicono che
aumentando l’offerta calano i prezzi (!).

Eppure, soprattutto il centro storico,
è un susseguirsi di agenzie immobiliari (dove cazzo sono i
giustizieri leghisti a preservare il centro storico da attività
commerciali DETURPANTI, come a Lucca?); non eravamo la città della
moda?

Quindi finchè la gente non si opporrà
allo strapotere dei devastatori loro certo non si fermeranno, per
ciò, mentre provate ad attraversare l’ingorgo sotto casa, date pure
la colpa all’immigrato od alla mancanza di valori se vi fa sentire
meglio. Nel frattempo, gli onesti imprenditori (quelli che i valori
li conoscono), fra telecamere e poliziotti, vi fottono salute e
libertà, quindi qualità della vita.

visualizza l’articolo de "l’informazione"

forse preferivo la frusta


.. FORSE PREFERIVO LA FRUSTA..

Ci dicono che c’è il benessere, ci riempiono di immagini e parole che raccontano di chi sta peggio, mangiamo 2, 3, 4 volte al giorno e ci spostiamo velocemente dal mare alla montagna; insomma non ci dovrebbe mancare proprio nulla, nulla di cui potersi lamentare.
Eppure, guardandomi intorno, guardando il telegiornale o chi cammina per strada, non mi sembra..
Immagino che chi sta bene non vede nel proprio vicino il peggior nemico, non si compiace di aver fregato un suo simile, non gode  nell’ esercitare potere su qualcuno eppure, tutto questo accade continuamente.
La Dignità! Ecco cosa manca, ecco cosa ci è precluso da questa società dell’ abbondanza fino allo spreco.
Allora mi chiedo come si potrebbe riconquistare la Dignità e mi chiedo da dove si “attinge” Dignità..
La Dignità, penso, si ottenga solo vedendo i propri reali bisogni assecondati, e proprio qui, nella nostra società, la soddisfazione dei bisogni è fra le cose, una delle principali, che non devono esistere; senza bisogni non si spende, senza bisogni non ci si sottomette, senza bisogni non si va in guerra e non si considera la Vita una guerra, senza bisogni non si provano odio e paura, non si compete né si obbedisce: senza bisogni si vive!
La Dignità quindi è un problema per chi ci vuole sudditi, ed allora: mode in continuo cambiamento, lavatrici, lavastoviglie, telefono e macchina veloce per correre da una città all’altra sempre più uguali fra loro, l’apparenza o l’emarginazione, vacanze esotiche costate un anno di incolonnamenti, insomma tanta, tanta pubblicità!
Tutto ci deve apparire necessario, un reale bisogno appunto; le nuove scarpe, il profumo per non chiedere mai, tv a pagamento per essere quasi attori, beh, almeno primi spettatori, l’ oroscopo sul telefonino con la nuova suoneria che ti farà far colpo sul tuo collega, potrei continuare per ore e, quando l’elenco sarebbe quasi finito, già nuovi bisogni sarebbero pronti a sedurci.. incatenarci.
Tutti bisogni a cui rispondere, tutti inviti che suonano come doveri, tutte necessità da assecondare! E dove non arrivano i falsi bisogni a sottometterci, arrivano caritatevoli predicatori a donarci sensi di colpa e ipocrite verità.
In una società così si deve correre, non si può badare agli altri e nemmeno a sé stessi; non si può star bene!
Su questo malessere indotto, chiamato benessere, si costruiscono imperi, si manda la gente a morire in guerra, in fabbrica, di overdose, razzismo o  suicidio,  non c’è posto per solidarietà, condivisione o giustizia; non c’è posto per la Dignità.
Questo stato di cose è voluto e alimentato lucidamente da  chi brama potere, dai politici di turno e non, da padroni presidenti e preti!
Riempiendoci di falsi bisogni, non esauditi né esaudibili, o di dogmi inumani ci rubano la Libertà, ci rubano la Vita.
Molte persone hanno capito questo. Chi si ribella e sceglie di rischiare la frusta, che oggi è carcere, psichiatria o latitanza, per cambiare questa società dell’ingiustizia basata sulla competizione  l’ha capito! Ha capito che senza Dignità non c’è comunque libertà!
Questo scritto è nato dai dubbi di uno che, se proprio deve scegliere fra essere sedotto e infelice o frustato perchè ribelle: forse preferisce la frusta..
È più libero un ribelle in una gabbia che un consumatore al supermercato!
Solo riconoscendo i reali bisogni si può uscire dal ruolo di ansiosi consumatori a cui ci vogliono incatenati, solo lottando perché tutti vedano le proprie necessità appagate si può costruire una società giusta, ci si può liberare. Il consumismo è un’inquinante prigione.
Chi ruba la Dignità ci fa vivere nel terrore! Terrorista è il capitalismo e i suoi stati! Terrorista è la religione e i suoi preti!
Ribellarsi rende liberi!
s.

tempi moderni, tempo di cambiare

Sono giorni, ormai, che sui giornali locali e non si fa un gran parlare della chiusura delle ceramiche "iris" di Sassuolo, azienda che conta più di 700 dipendenti in vari stabilimenti. Tutti a parlare di crisi economica, della globalizzazione, della cina, dell’euro e chissà cos’altro. Certo, la struttura ormai fatiscente comincia a scricchiolare e, guarda caso, i primi a pagarne le conseguenze sono gli operai. Gli stessi operai che sulle piastrelle ci hanno buttato sudore e vita, per portare a casa un pezzo di pane; quelli che, con il loro lavoro, hanno fatto ingrassare il signor Romano Minozzi il quale, visto il rischio di perdere un po’ del suo capitale decide di sciogliere il gruppo e, come per magia, da un giorno all’altro, tutti a casa ragazzi! è stato bello ma purtroppo il mondo gira così! La cosa è talmente scandalosa che persino i sindacalisti CiGiEllini di turno, che solitamente vanno a braccetto col padrone, non possono esimersi da mettere in atto una protesta forte per trovare una soluzione, far riassumere anche solo una parte dei lavoratori. Via alle trattative, dunque, come se fosse cosa utile trattare in questi casi. Come se fosse una vittoria guadagnare 300 posti su 700. Questo accadrà, viste le proteste e lo scandalo suscitato da questi fatti, probabilmente l’Iris non chiuderà, o almeno non del tutto, rimarrà aperta con ridimensionamento di personale insomma. Bella vittoria!

Epilogo e morale della storia: Il signor Minozzi e company potranno continuare a schiavizzare un po’ di persone anche se, sicuramente, non ci guadagneranno tanto come in passato. Dovranno rinunciare a qualche tartina di caviale, ma se la caveranno. Nel frattempo ci sarà qualche operaio costretto a fare la fame.

La soluzione a tutto questo? Gli operai argentini ad esempio, trovatisi nella stessa situazione qualche anno fa, decisero di rimboccarsi le maniche, armarsi di fionda e occupare per autogestire le fabbriche lasciate vuote dai padroni che, vista la crisi, erano scappati altrove. Occupazioni o no, la macchina economica ormai è logora e mettere olio o carburante non servirà a farla ripartire. che non sia giunta l’ora di rottamarla e cominciare ad andare in bici?

-Tusbo-