semi nel cemento

il comunicato dell’occupazione/liberazione di uno spazio di terra nell’area di Mirafiori, nei pressi di El Paso Occupato

MIRAFIORI
SEMI NEL CEMENTO

Torino, Mirafiori-Lingotto. Alveare di cemento costruito intorno
alla Fiat. Quartiere operaio nato da un vero e proprio esodo, che ha
ammassato uomini e donne a ridosso delle fabbriche in cui, giorno dopo
giorno, naufragava il miraggio di una vita più libera e felice. Tanti
sono morti tra macchinari e catene di montaggio, chi stroncato da
incidenti mortali chi consumato lentamente da cosiddette “malattie
professionali”. Quasi tutti hanno capito l’inganno che stava dietro
alla promessa di un radioso futuro garantito dalla produzione
industriale.
Da circa un decennio, a ridosso della ferrovia, in
corso Caio Plinio, languono alcuni terreni di proprietà di enti
pubblici. Per anni questi pezzi di terra sono stati vissuti dagli
abitanti del quartiere, trasformati in orti urbani e in luoghi di
incontro e socialità, spazi e momenti sottratti al ritmo della
fabbrica. Oggi, solo una piccola parte di questi terreni è ancora
coltivata da abitanti della zona, mentre la gran parte è stata
sgomberata e recintata; si è preferito imporne l’abbandono piuttosto
che permettere a qualcuno di ritagliarsi questo pur minimo spazio di
autonomia.
Oggi più che mai, mentre sempre più persone ogni giorno
perdono il lavoro e faticano ad arrivare a fine mese, ciò rappresenta
un insopportabile affronto, un insulto al buon senso, al pari della
quotidiana distruzione di tonnellate di verdura e frutta o delle
migliaia di case vuote e disabitate per tenere alti i prezzi di mercato.
Noi,
oggi, abbiamo deciso di riappropriarci di ciò che ci è stato sottratto,
a cominciare da queste terre, facendone nuovamente degli orti da
condividere con chiunque, del quartiere o meno, ne abbia desiderio. Di
fronte al dilagare della crisi e della povertà, mentre il governo non
trova di meglio che proporre di consumare di più, abbiamo cominciato a
praticare la strada opposta, auto-organizzandoci senza deleghe,
riappropriandoci di spazi di autonomia e fonti di sostentamento,
contrapponendo momenti di socialità, condivisione e vita, al modello
“casa-lavoro-supermarket” che ha ormai fatto il suo tempo. Mentre
infatti, da un lato, sempre più persone si rendono conto della
inutilità e della nocività del “benessere” con cui hanno barattato la
propria libertà, dall’altro lato la crisi che avanza riserva quei ben
miseri privilegi a una minoranza sempre più ristretta, non riuscendo a
garantire nemmeno più la sopravvivenza a tutti gli altri.
Allora
forse questa bella crisi che travolge ogni certezza può rappresentare
un’opportunità: invece dell’ennesimo motivo per continuare a lamentarsi
e sprofondare tra miseria e rassegnazione, può esser l’occasione di
reagire, iniziando a riprenderci ciò di cui abbiamo bisogno.
A cominciare da un pezzetto di terra abbandonato davanti a casa.
Noi oggi, insieme alla primavera, abbiamo cominciato.


Torino – 22 marzo 2009
Ortolani di ventura a Mirafiori

Questa iniziativa è dedicata a tutti coloro che hanno abbandonato la
propria terra, spesso abbandonando la terra, alla ricerca di una vita
migliore, e invece hanno trovato una città-galera, ma non hanno perso
la dignità.

carpi: il cemento รจ servito

Qualche giorno fa sui giornali è apparsa la notizia che il comune di Carpi "finalmente" è entrato in possesso dell’area "oltreferrovia" ad est della stazione.  Nelle "nobili" intenzioni del comune c’è la realizzazione di almeno 280 appartamenti, negozi, una piazza, un albergo a 5 piani oltre a 574 parcheggi di pertinenza. la decisione di acquisire l’area è stata votata all’unanimità dalla giunta con le solite motivazioni: creare nuovi alloggi ( che resteranno vuoti come le migliaia già vuoti) e nuove attività commerciali (usate da chi poi con questa crisi?) e ovviamente far ripartire l’economia grazie all’edilizia(ricordiamo che il fratello del sindaco è un capoccia della C.M.B.).. il tutto a quale prezzo per chi Carpi la vive da cittadino e non da imprenditore? oltre a tutti i soldi pubblici che verranno spartiti tra F.S. e gli attuali proprietari dell’area c’è l’incalcolabile danno ambientale. Con un poco d’attenzione, aspettando il treno, si può sentire, sugli alberi che verranno abbattuti per costruire, il tambureggiare del picchio, il canto di corteggiamento del fagiano e di miriadi di piccoli uccelli ancora presenti nell’unica area verde ancora raggiungibile dal centro storico. tutto questo, secondo il comune, dovrà essere distrutto per ingrassare speculatori e mazzettari. il tutto rientra nella logica economica che, Carpi in testa, sta prendendo piede in tutta la regione e cioè quella di sfruttare la maggiore risorsa del nostro territorio e cioè IL TERRITORIO stesso!!!!

il tutto ovviamente andrà in mano a speculatori privati che godranno di terreni comunali svenduti con la scusa di abbassare i prezzi delle case (housing sociale) e, come sempre, rispondere alla crisi economica gravando sulle spalle dell’ambiente che sarà saccheggiato nonostante unico bene insostituibile che la collettività "possiede" .               

che cos’è l’housing sociale

A fronte di un’impennata dell’emergenza abitativa su tutto il
territorio nazionale che vede una
frenata della compravendita per l’impossibilità ad accendere un mutuo,
accompagnata da un aumento dei prezzi del 51% e da un difficile accesso
al mercato dell’affitto si fa strada l’housing sociale. Sotto questa
definizione rientra una nuova categoria di immobili ovvero “residenza
di interesse generale destinata alla locazione”.

 
Più nello specifico “alloggi realizzati o recuperati da operatori
pubblici e privati, con il ricorso a contributi o agevolazioni
pubbliche-quali esenzioni fiscali, assegnazione di aree od immobili,
fondi di garanzia, agevolazioni di tipo urbanistico”. In pratica si
ipotizza la creazione di fondi immobiliari a partecipazione pubblica e
privata dove ogni soggetto mette in campo gli strumenti che ha a
disposizione: i primi le aree e le agevolazioni, i secondi il vile
denaro Del costruito verrà poi assegnata una certa percentuale con un
affitto abbattuto circa del 30% sul prezzo di mercato, una sorta di
concordato obbligatorio. Nessun legame quindi con il reddito, ma solo
con le oscillazioni di mercato. Il costruttore quindi investe, e grazie
agli sgravi e alla partecipazione del rischio,  si presuppone potrà
avere dall’operazione un guadagno del 6/8%, rispetto al 30/40% che
ottiene nelle altre operazioni. La rinuncia al restante 25/35% dovrà
scaturire dall’adesione sul piano etico e come viene descritto in una
relazione sull’housing sociale dall’ANCI (associazione nazionale comuni
italiani) “un interlocutore fa dell’intervento sociale la sua
filosofia”. L’oggettiva condizione di difficoltà in ambito abitativo
porta i costruttori a produrre proposte che non guardano solo alla
vendita e a ricorrere ad una “gestione convenzionata” degli immobili da
costruire. Tutto questo progetto fa già intravedere i rischi connessi: la possibilità di speculazioni e la loro ricaduta sui
soggetti che dovrebbero beneficiare dell’operazione, la svendita di
patrimonio pubblico, la sete di guadagni e le leggi del mercato
sicuramente più forti del senso etico.

La volontà di intraprendere questa strada è già stata esplicitata
nell’articolo 21 collegato alla finanziaria 2008, che materialmente
dirotta i già esigui fondi destinati alle case popolari verso il nuovo
housing sociale. Perché sempre più soggetti non siano esclusi dal
diritto all’abitare è necessaria un’inversione di tendenza sia a
livello nazionale che locale.
E’ un’altra la strada che dobbiamo intraprendere, una strada meno
orientata a nuove cementificazioni e con dentro una sfida ai potentati
immobiliari. Dobbiamo ripensare la città da un punto di vista pubblico
sottraendola all’abbraccio del mattone privato. Non è la rendita che
deve disegnare la città, ma chi la vive ogni giorno.

La loro rendita è la nostra precarietà
 

..è più bella?

 

ma sparati

38 MORTI (umane) IN UN ANNO PER LA
CACCIA

Termina il 31 gennaio la stagione venatoria 2008-2009.
Come al solito vi è stata una sequenza impressionante di fatti di
sangue o altri incidenti di caccia: 36 morti e 71 feriti per episodi
correlati all’impiego di armi da caccia o all’esercizio venatorio
(circa la metà nel corso di battute di caccia al cinghiale); 2 morti
e 6 feriti tra gente comune coinvolta ,anche se non stava praticando
la caccia. In totale 38 morti e 79 feriti.                                                    

Nel frattempo in Commissione
Territorio/Ambiente del Senato si sta elaborando il testo unificato
di una decina di proposte di deregulation
per aumentare i periodi di caccia, depenalizzare sia l’uccisione di
specie protette, sia l’uso dei bocconi avvelenati e lo sparo dagli
autoveicoli, e per incrementare la mobilità interregionale dei
cacciatori di animali migratori. Tali proposte prevedono anche il
permesso ai minorenni di andare a caccia e la limitazione della
vigilanza venatoria alle sole zone protette (Lega Abolizione Caccia,
Ufficio Stampa, 30 gennaio).

 

 

 

calendario dell’orto

 

 in questo momento di grave crisi economica e ambientale potrebbe tornare utile riscoprire l’autoproduzione di generi alimentari.
coltivandosi anche solo un piccolo pezzo di terra o una fioriera, oltre a riscoprire profumi e sapori, si produrranno ortaggi bio a km 0 e a prezzo molto basso (se ci autoproduciamo i semi la spesa si azzera) combattendo l’effetto serra e le catene del consumismo.   
questo calendario è basato sull’agricoltura come ci siamo abituati a vederla(terreni arati, potature,concimazioni ecc.) per chi fosse interessato ad un’agricoltura più naturale può cercare su internet o in libreria le tecniche di Fukuoka.

 Fare un calendario non è semplice, non è detto che vada bene per tutti e per tutte le zone della penisola: ma si sa …, niente è perfetto!  comunque buon appetito!
   

Gennaio
    Semina (con Luna crescente) In semenzaio riscaldato: basilico, melanzana, peperone, pomodoro. A dimora in coltura protetta (ma solo se non si verificano periodi molto freddi): ravanello, rucola, agretto. Semina (con Luna calante) In semenzaio riscaldato: lattuga cappuccio. A dimora in coltura protetta: lattuga da taglio, radicchio, da taglio e da cogliere, valerianella. Lavori (con Luna calante) Preparazione del terreno: se asciutto spargere concime ricco di azoto. Preparare il terreno per gli impianti di fragola, concimare e sarchiare la carciofaia e l’asparagiaia. Interrare facelia, senape, spinacio e altre specie per la concimazione verde.

    Febbraio
    Semine (con Luna crescente) Nelle zone costiere del centro-sud seminare all’aperto: agretto, barbabietole, carote, fagioli, fave, lattuga cappuccio, piselli, prezzemolo, rape, ravanelli, rucola, senape. Queste stesse specie possono essere seminate anche nelle zone di pianura più interne (zone appenniniche escluse) dell’Italia Centromeridionale, ma solo in aiuole ben riparate e dove ci sia la possibilità di predisporre teloni di pvc per proteggere le piantine da improvvisi abbassamenti della temperatura. In cultura protetta e in vasetti di torba seminare: anguria, basilico, cetrioli, lavanda, melanzane, meloni, peperone, pomodoro, santoreggia, timo, zucchino. Semine(con Luna calante) Nelle zone costiere del centro-sud seminare all’aperto: aglio, bietole a coste, cavolo cappuccio, cicoria da taglio, cipolle, lattuga da taglio, scalogno, topinambur, valerianella. Queste stesse specie possono essere seminate anche nelle zone di pianura più interne (zone appenniniche escluse) dell’Italia Centromeridionale, ma solo in aiuole ben riparate e dove ci sia la possibilità di predisporre teloni di pvc per proteggere le piantine da improvvisi abbassamenti della temperatura. In cultura protetta e in vasetti di torba seminare il sedano. Lavori (con Luna calante) Preparazione del terreno: se asciutto lavorazione profonda. Coprire l’aiuola di fragole con film plastico per accelerare la fioritura. Seminare crescione, favino, spinacio e senape per la concimazione verde. Eseguire la concimazione di fondo con compost o altro concime organico. A fine mese mettere a pregerminare in ambiente caldo i tuberi di patata.

    Marzo
    Semine (luna calante) A dimora all’aperto: aglio, bietola da coste, cipolla bianca, lattuga da taglio, patata, radicchio da taglio, spinacio, topinambur, valerianella. In semenzaio all’aperto: cavolo cappuccio, cipolla colorata, lattuga cappuccio. In serra: indivia riccia e sedano. Semine (luna crescente) A dimora all’aperto: acetosa, bietola da orto, carota, pisello, prezzemolo, ravanello, santoreggia. In semenzaio in serra: anguria, basilico, cetriolo, melanzane, melone, peperone, pomodoro, zucca e zucchina. A dimora in serra: fagiolo nano, fagiolino. Trapianti (luna crescente) All’aperto: asparago, cavolo cappuccio, lattuga cappuccio In serra (seconda metà del mese): anguria, basilico, cetriolo, melanzane, melone, peperone, pomodoro, zucca e zucchina. Concimazione (luna calante) Rivoltare i cumuli di compost e prepararne di nuovi. Seminare il sovescio e interrare il trifoglio incarnato. Lavori (luna calante) Preparare le aiuole per le semine e trapianti. Ripulire le aiuole delle fragole ed eventualmente rinnovare la pacciamatura.

    Aprile
    Semine (luna calante) A dimora all’aperto: agretto, bietola da coste, cipolla colorata, lattuga da taglio, spinacio. In semenzaio all’aperto: cavolo cappuccio, tetragonia, indivia riccia, lattuga, bietola da coste, lattuga cappuccio, porro, scarola, sedano. In serra, ma solo nelle zone più fredde del centro-nord: agretto, bietola da coste, cavolo cappuccio, lattuga, indivia riccia. Semine (luna crescente) A dimora all’aperto: anguria, basilico, bietola da orto, cardo, carota, cetriolo, coriandolo, fagiolo, fagiolino, fava, melone, peperone, pisello, melanzana, pomodoro, prezzemolo, ramolaccio, ravanello, rucola, scorzanera, zucca e zucchina. In semenzaio all’aperto: basilico, pomodoro, melanzana, cetriolo In serra, ma solo nelle zone più fredde del centro-nord: acetosa, basilico, cetriolo, anguria, melanzana, melone, peperone, pomodoro, zucca e zucchina. Trapianti (luna crescente) In dimora all’aperto: anguria, basilico, bietola da orto, cardo, cetriolo, coriandolo, fagiolo, fagiolino, fava, melone, peperone, melanzana, pomodoro, ramolaccio, scorzanera, zucca, zucchina, cavolo cappuccio, tetragonia, indivia riccia, lattuga, bietola da coste, lattuga cappuccio, porro, scarola, sedano. Lavori (luna calante) Vangare le aiuole per le semine e trapianti. Rincalzare le patate, mettere i tutori a pomodori, piselli e fagiolini rampicanti.

    Maggio.
    Semine (luna calante) A dimora all’aperto: agretto, bietola da coste, cipolla colorata, finocchio, lattuga da taglio, spinacio. In semenzaio all’aperto: cavolo cappuccio (varietà: autunnale precoce e autunno-invernale tardivo), lattuga (varietà: a cappuccio estiva e romana), bietola da coste, lattuga cappuccio, porro, radicchio di Chioggia, scarola, sedano. Semine (luna crescente) A dimora all’aperto: anguria, basilico, bietola da orto, cardo, carota, cetriolo, coriandolo, fagiolo, fagiolino, fava, melone, peperone, pisello, melanzana, pomodoro, prezzemolo, ramolaccio, ravanello, rucola, scorzanera, zucca e zucchina. In semenzaio all’aperto: basilico, cavolfiore, cetriolo. Trapianti (luna crescente) In dimora all’aperto: anguria, basilico, bietola da orto, cardo, cavolo cappuccio estivo-autunnale, indivia riccia, cetriolo, coriandolo, fagiolo, fagiolino, fava, melone, peperone, melanzana, pomodoro, ramolaccio, scorzanera, zucca, zucchina, cavolo cappuccio, tetragonia, indivia riccia, lattuga, bietola da coste, lattuga cappuccio, porro, scarola, sedano. Lavori (luna calante) Rincalzare le patate, mettere i tutori a pomodori, piselli e fagiolini rampicanti. Interrare la senape ed altri eventuali sovesci.

    Giugno.
    Semine (luna calante) A dimora all’aperto: agretto, bietola da coste, finocchio, lattuga da taglio. In semenzaio all’aperto: cavolo cappuccio (varietà: autunnale-precoce e autunno-invernale tardivo), cavolo verza, indivia riccia, lattuga (varietà: a cappuccio estiva e romana), bietola da coste, porro, radicchio di Chioggia, scarola, sedano. Semine (luna crescente) A dimora all’aperto: basilico, bietola da orto, cardo, carota, fagiolo, fagiolino, prezzemolo, ravanello, rucola e zucchina. In semenzaio all’aperto: cavolfiore. Trapianti (luna crescente) A dimora all’aperto: basilico, bietola da orto, cardo, cavolo cappuccio estivo-autunnale, indivia riccia, lattuga, scarola, sedano, fagiolo, fagiolino, pomodoro tardivo, zucchina, porro, scarola, sedano. Lavori (luna calante) Rincalzare le patate, mettere i tutori a pomodori, piselli e fagiolini rampicanti. Interrare la senape ed altri eventuali sovesci.

    Luglio
    Semine (luna calante) A dimora all’aperto: finocchio, radicchio . In semenzaio all’aperto: cavolo cappuccio (varietà: autunnale e invernale precoce), cicoria catalogna, indivia riccia, lattuga (varietà: cappuccio estivo-autunnale e romana estivo-autunnale), porro, radicchio (varietà: di Castelfranco, di Chioggia tardivo, di Treviso precoce, di Verona e Pan di zucchero), scarola. Semine (luna crescente) A dimora all’aperto: bietola da orto, , fagiolo nano, fagiolino nano, prezzemolo, ravanello, rucola e zucchina. In semenzaio all’aperto: cavolfiore Trapianti (luna crescente) A dimora all’aperto: cavolo cappuccio autunnale-invernale tardivo, cavolfiore, cavolo broccolo, cavolo verza, cavoli di Bruxelles, indivia riccia, lattuga (varietà: cappuccio estiva, romana estiva), radicchio di Chioggia precoce, scarola, porro, sedano. Lavori (luna calante) Cimare il pomodoro e asportare le femminelle. Cimare anche cetriolo, melone, zucca e anguria. Legare le piante di pomodoro e peperone ai tutori. Pacciamare le aiuole e i filari per ridurre l’evaporazione dell’acqua e frenare lo sviluppo delle infestanti.

    Agosto
    Semine (luna calante) A dimora all’aperto: bietola da orto, radicchio di Treviso (varietà: precoce, medio-precoce e tardivo) finocchio precoce (per le semine di inizio agosto) e finocchio a raccolta autunnale (per le semine di fine mese). In semenzaio all’aperto: cavolo nero, cavolo cappuccio (varietà: autunnale e invernale precoce), cavolo verza, cavolo di Bruxelles, cicoria catalogna, indivia riccia, lattuga (varietà: cappuccio estivo-autunnale e romana estivo-autunnale), porro, radicchio (varietà: di Castelfranco, di Verona Chioggia tardivo, di Treviso precoce e Pan di zucchero), scarola. Semine (luna crescente) A dimora all’aperto: bietola da orto, carota, cavolo rapa, fagiolo nano, fagiolino nano, prezzemolo, ravanello, rucola e zucchina. In semenzaio all’aperto: cavolfiore Trapianti (luna crescente) All’aperto: cavolo cappuccio autunnale-invernale tardivo, cavolfiore, cavolo broccolo, cavoli di Bruxelles, indivia riccia, lattuga (varietà: cappuccio estiva, romana estiva), radicchio di Chioggia precoce, scarola, sedano. Trapianti (luna calante) All’aperto: porro Lavori (luna calante) Cimare il pomodoro e asportare le femminelle. Cimare anche cetriolo, melone e anguria. Pacciamare le aiuole e i filari per ridurre l’evaporazione dell’acqua e frenare lo sviluppo delle infestanti. Interrare la senape per la concimazione verde.

    Settembre
    Semine (luna calante) A dimora all’aperto: cavolo verza, lattuga da taglio, indivia, radicchio (varietà da taglio e da cogliere), spinacio, valerianella. In semenzaio all’aperto: cipolla bianca. Semine (luna crescente) A dimora all’aperto: prezzemolo, ravanello. In semenzaio all’aperto: carota, cavolo rapa, bietola. Trapianti (luna crescente) All’aperto: cicoria catalogna, finocchio, fragola, radicchio (var. di Chioggia, tardivo di Treviso, di Verona, Pan di zucchero). Trapianti (luna calante) All’aperto: porro primaverile. Riproduzione (luna crescente) Preparare le talee di maggiorana, rosmarino, salvia, timo. Moltiplicare per divisione dei ceppi: erba cipollina, estragone, origano, melissa. Lavori (luna calante) Rincalzare carciofaia, finocchio, sedano, porro, scarola, radicchio di Treviso. Seminare le piante da sovescio e interrare facelia e senape. Preparare i nuovi cumuli di compost.

    Ottobre
    Semine (luna calante) A dimora all’aperto: fagiolo, fava, lattuga da taglio, lattuga da cogliere, pisello, spinacio, valerianella In semenzaio protetto: cicorie da taglio, cipolle invernali, lattughe da taglio, lattughe a cappuccio, porri. Semine (luna crescente) A dimora all’aperto: ravanello e cerfoglio. Trapianti (luna crescente) All’aperto: aglio, cipolla Aromatiche (luna calante) Prelevare e interrare le talee o gli stoloni di: lavanda, maggiorana, menta, rosmarino, salvia, timo. Moltiplicare per divisione dei ceppi: erba cipollina, estragone, origano, melissa. Mettere a dimora le talee radicate o le piantine di issopo e salvia. Lavori (luna calante) Distribuire letame o compost nelle aiuole destinate ad ospitare le nuove semine e trapianti. Sistemare le asparagiaie. Installare le protezioni per prolungare il raccolto di: basilico, cardo, insalate, melanzane, pomodori, peperoni, prezzemolo, sedano e zucchini. Rincalzare i porri.

    Novembre
    Semine (luna calante) A dimora, in serra: agretto, lattuga da taglio, pisello, radicchio da taglio, rucola, spinacio, valerianella. A dimora all’aperto: pisello primaverile (solo nelle zone a clima mite). Semine (luna crescente) A dimora in serra: ravanello. Trapianti (luna calante) All’aperto: aglio, cipolla. Sempre all’aperto, ma solo nelle zone a clima mite: carciofo, cavolfiori, cavoli, cime di rape, cipolla, fava, finocchio, porro, scarola, spinaci. Lavori (luna calante) Rincalzare la carciofaia, scalzare l’asparago, imbianchire cardo e porro, legare i cespi di indivia riccia. Seminare le piante da sovescio (veccia e miscuglio di cereali) e interrare facelia e senape. Realizzare le concimazioni di fondo. Se il terreno è ben asciutto effettuare le lavorazioni per le piantagioni primaverili.

    Dicembre
    Semine (luna calante) A dimora, in serra: agretto, lattuga da taglio, radicchio da taglio, spinacio, valerianella. Semine (luna crescente) A dimora in serra (solo se non si prevedono periodi molto freddi): ravanello. Lavori (luna calante) Interrare le piante da sovescio (facelia e senape). Eseguire le concimazioni di fondo. Se non è gelato preparare il terreno per le colture primaverili. Lavorare i terreni argillosi per favorire l’azione strutturante del gelo-disgelo.

 

la “semina” delle palline d’argilla

 La “semina” delle palline d’argilla

Qui di seguito viene riportato uno stralcio dell’intervista rilasciata da Panos Manikis, non so chi sia (sembrerebbe un contadino ecologista), ma espone una pratica interessante, quella della “semina” delle palline d’argilla.

Tornato in Grecia dal Giappone, ho deciso di fare il contadino.
Così ho acquistato un terreno coltivato per 40anni secondo i criteri dell’agricoltura convenzionale. Per due anni ho evitato qualsiasi tipo di intervento, in questo modo sono arrivato a quello che io chiamo  punto zero, cioè la ricostruzione dell’equilibrio ecologico.
A distanza di 16 anni,quel pezzo di terra si è trasformato in un piccolo paradiso dove ortaggi, cereali, piante da sovescio, alberi da frutto ed essenze forestali crescono in armonia. Quando c’è questa armonia non c’è nessun bisogno di lavorare il terreno, né di usare concimi chimici o diserbanti; non c’è bisogno di effettuare trattamenti chimici per risolvere il problema delle malattie e degli attacchi parassitari. Oggi, nel mio frutteto si trovano più di cento varietà differenti, le piante conservano la loro forma naturale ed io no devo effettuare la potatura perché quando una pianta ha una forma naturale riceve la luce e l’aria in modo uniforme e in questo modo non si sviluppano le malattie. In Greci c’è un proverbio che dice: “la casa che vede il sole, non vede il medico”. Penso che la stessa cosa accada anche in agricoltura.
Si, quello che volevo dire è che oggi l’ essere umano soffre, soffre mentalmente ed anche fisicamente. Questa sofferenza nasce dalla separatezza. L’umano oggi vive profondamente separato dalla Natura e l’unico modo per risolvere i suoi problemi è rimettere al centro della sua vita la Natura.
Non si può vivere felici in un’isola e disinteressarsi del resto del pianeta.
Ecco perché Fukuoka si è sempre operato per rinverdire le aree desertificate, perché è necessario ricreare il paradiso in questa terra. E così, seguendo il suo esempio, dal 1993, insieme ad altre persone, do il mio contributo al miglioramento del pianeta,seminando palline d’argilla al cui interno sono stati situati dei semi.
Anche i bambini possono contribuire alla creazione di un piccolo paradiso giocando con queste biglie di argilla, al cui interno sono inseriti semi di ortaggi, alberi da frutta, specie  forestali,cereali e piante da sovescio che arricchiscono il terreno e creano fertilità. Una parte di questi semi sono raccolti direttamente dai volontari che partecipano all’azione, ma chiunque mangi pesche, ciliegie, albicocche, qualsiasi tipo di frutta, può lasciarne asciugare i semi ed offrirli alla gente che semina sulle montagne.
Ogni anno ci incontriamo in Grecia per diffondere questi semi nelle aree desertificate e sulle montagne spoglie con l’aiuto di volontari, molti dei quali provenienti anche dall’estero. Le palline vengono preparate con la betoniera o manualmente e seminate prima che cominci la stagione delle piogge, quindi in autunno (settembre-ottobre) e primavera (marzo-aprile). Il nostro lavoro si limita a diffondere le palline d’argilla, la Natura penserà a fare il resto. Con le piogge, alcuni semi germogliano altri no, alcune piante muoiono altre sopravvivono e piano piano comincia a cambiare la vegetazione del luogo.
Le palline sono realizzate con la stessa argilla utilizzata per le tegole o i mattoni. Ad essa si possono aggiungere anche altri materiali come cotone o segatura, per creare più resistenti e leggere.
Non c’è niente di scientifico nel nostro lavoro. Non si tratta di usare la mente per scegliere con oculatezza i semi, ci limitiamo a raccogliere tutte le varietà presenti in natura, preparare le palline e seminarle.
Nel 1998, su di una montagna nei pressi di Atene dove era scoppiato un grande incendio, abbiamo effettuato una grande semina, alla quale ha partecipato anche Fukuoka. Dopo quattro mesi la montagna era piena di piante e fiori. In poco tempo si era ricreata una foresta seminando solo palline, senza irrigare, né zappare e senza ricorrere a particolari tecnologie.
Il problema più grande che dobbiamo affrontare quando seminiamo sulle montagne della Grecia o di altri paesi del Mediterraneo è quello di proteggere le piantine appena nate dagli animali selvatici e dal bestiame portato al pascolo. Questo perché la gente è indifferente e sembra non capire che se la Natura muore, anche l’essere umano muore; se la Natura s’ impoverisce anche l’umano diventa più povero. Quando invece la Natura è ricca, anche l’umano diventa più ricco.
[…] Chiunque può seminare e raccogliere semi per offrirli alla Natura, che poi fa il resto del lavoro.
Il mio obbiettivo principale non è quello di mettere su una fattoria naturale, per crearmi un piccolo paradiso privato. Il mio più grande desiderio è quello di provare, insieme ad altre persone, a rinverdire le aree desertiche e le montagne spoglie della Grecia, dell’Italia, e di altri paesi  mediterranei. Questo perché sono convinto, come dice Fukuoka, che: “la pioggia non cade dal cielo, ma sale dal suolo. Non è l’evaporazione dell’acqua dai fiumi, dai laghi o dal mare a creare le nuvole, ma sono le foglie delle piante. Quanto più foglie ci sono e quanto più grandi sono gli alberi,tanta più pioggia ci sarà”.

* Masanobu Fukuoka, fitopatologo giapponese, autore de: “ La rivoluzione del filo di paglia”.