Il capitalismo nuoce, non ricicliamolo!

Abbiamo tutti davanti agli occhi quotidianamente l’avvicinarsi del disastro ambientale provocato dalla nostra specie col nostro stile di vita.
La necessità di fare qualcosa diventa sempre più oggettiva e viene, per forza di cose e suo malgrado, recepita anche dal sistema politico-economico, che, è bene ricordarlo, è la causa principale del degrado ambientale.
Allora, da qualche anno e in misura sempre maggiore, ci viene proposta come La soluzione il riciclo.
Il riciclo della carta per esempio, tecnica super inquinante, come tutti sappiamo, visto che necessita di additivi molto inquinanti per sbiancarla, enormi quantitativi di acqua per lavarla ed energia, prodotta da fonti inquinanti, per ricreare una carta simile a quella a cui siamo abituati. Il tutto, ci viene detto, per risparmiare alberi e foreste. Gli stessi alberi e le stesse foreste che verranno comunque abbattuti per creare spazio a nuovi pascoli e colture necessarie per assecondare la sempre più massiccia richiesta di carne; le stesse colture che vengono poi distrutte per potervi edificare, creare strade, per lo sviluppo insomma.
Ci fanno differenziare i rifiuti di alluminio per poi fonderli per rifare contenitori che verranno poi rifusi per costruirne altri che potranno essere comunque-visto come sono progettati e costruiti-utilizzati una sola volta; il tutto con un enorme dispendio di combustibile.
Differenziamo il vetro, le bottiglie per fare altre bottiglie, i vasetti per fare altri vasetti inquinando l’atmosfera con la combustione quando potremmo semplicemente lavarli e riutilizzarli creando però un certo “disagio” alle multinazionali del petrolio e alle nuove eco-s.p.a. del riciclo.
Ci riempiono la vita di plastica e l’ unica cosa che viene rivalorizzata è lo scarto del petrolio con cui la plastica si produce, anche lo stesso petrolio che serve per sciogliere plastica, alluminio,vetro, ecc.
Siamo arrivati ad un livello di urbanizzazione in cui anche i “rifiuti” organici, quelli con cui si concimava l’orto o si nutriva la gallina, necessitano di essere trasportati (con mezzi inquinanti) per essere smaltiti o trasformati in torba da mettere sui nostri “verdi” balconi e davanzali che sono una conseguenza della mancanza di terra.
Questi banali esempi sono per dire che solo il capitalismo si ricicla! mantenendo uno stile consumista senza urtare troppo la nascente coscienza ambientalista.
Gli esempi in questo senso si sprecano: veicoli elettrici ad impatto 0 caricati da centrali elettrche a  carbone,  gas,  petrolio, nucleare, inceneritori  ecc.  alla faccia dell’impatto zero.
Tutto questo ha reso l’aria irrespirabile ed ora il capitale ci vende la bici, i pannelli fotovoltaici derivanti da miniere di silicio, olio vegetale che sottrae terra coltivabile e contribuisce a creare fame producendo comunque anidride carbonica sia in fase di coltivazione (trattori, camion, ecc.) sia in fase di combustione; l’effetto serra ringrazia. Pur di farci consumare si sono inventati le posate usa e getta biodegradabili! Potrei e potreste continuare per pagine intere solo per ribadire che il capitalismo ha bisogno di uno sviluppo continuo fatto di un consumo continuo. Il nostro antiecologico stile di vita deve continuare ad arricchire chi ce lo propina, solo che le risorse (combustibili fossili, acqua, aria, terra ecc.) non sono illimitate e allora dobbiamo consumare e riciclare, consumare di più e riciclare di più!
Nel frattempo, fra una pubblicità e un saldo, un lavoro nocivo ed un medicinale tossico, fra un viaggio in paradisi tropicali molto simili a come era il nostro territorio qualche secolo fa, insomma fra una distrazione e l’altra, nessuno ci parla del riutilizzo.
Eggià, vi sto ricordando che l’ unico super market ecocompatibile è la dicarica! Li troverete biciclette e pezzi di ricambio, mobilio, vestiti,vasetti per la vostra passata concimata con gli “scarti” vegetali ecc ecc.
Ma questa supermarket, essendo ecocompatibile, va contro il capitalismo che corre ai ripari con ordinanze di sindaci di destra e sinistra che vietano di prendere le cose in discarica, ti denunciano per furto! Però, va detto, costruiscono (dove c’era terra) la nuova piscina con i pannelli solari!
Insomma, chi volesse aprire gli occhi non farebbe molta fatica a capire che il “capitalismo verde” non può esistere a causa della natura stessa del sistema che è un sistema di crescita continua. Il capitalismo non può essere persuaso a porre un freno al suo sviluppo, che è basato sul consumo-sfruttamento-devastazione della vita e del territorio.
Quindi se siete interessati alla sopravvivenza dell’essere umano su questo pianeta probabilmente non dovreste accontentarvi delle istanze riformiste di partiti e partitini che basano la loro stessa esistenza sul mantenimento del capitalismo, ma dovreste rivoluzionare il vostro stile di vita e come farlo non sarò certo io a dirvelo visto che ragionare è ecocompatibile. Però voglio ricordarvi che il pianeta non ha bisogno di noi, siamo noi ad avere bisogno di Lui.

Saul

Polveri Sottili e Partiti Democratici

Anche quest’anno puntuali come sempre arrivano le manovre antismog.
L’aria anche in un periodo fitto di precipitazioni come questo è irrespirabile e i livelli di PM10 (La sigla PM10 identifica materiale presente nell’atmosfera in forma di particelle microscopiche, il cui diametro aerodinamico medio è uguale o inferiore a 10 µm, ovvero 10 millesimi di millimetro.) sono sforati molti giorni all’anno. A rassicurarci di volta in volta ci sono vari rappresentanti vari rappresentanti ad esempio come spiega Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente, «la manovra antismog fa parte delle azioni previste dal Piano provinciale per il risanamento della qualità dell’aria. In questo ambito – annuncia Caldana – è in dirittura d’arrivo la sottoscrizione da parte delle Province di Modena e Reggio, dei Comuni del distretto ceramico e da Confindustria ceramica, di un protocollo per il controllo e la progressiva riduzione delle emissioni in atmosfera nell’intero distretto». L’intesa prevede, tra l’altro, limiti più severi per le emissioni in atmosfera da parte delle imprese.
A dispetto di quello che ci viene detto la quantità di giorni di sforamento aumenta d’anno in anno il traffico veicolare vede la nascita di nuove arterie viarie con una frequenza imbarazzante (dal punto di vista ecologico) il verde continua a lasciare sempre più spazio al cemento (A carpi sentii dire dall’assessore Arletti: dato che il settore tessile è in crisi cerchiamo di puntare e rilanciare sull’edile.) e la qualità della vita della provincia di modena ricopre posizioni sempre più basse in una classifica delle città italiane.
per fortuna le prossime elezioni vedono all’orizzonte la venuta del partito democratico, una nuova generazione di politicanti con un ottimo piano pluriennale con uno sguardo volto al futuro e con l’orecchio teso ad ascoltare ogni richiesta dei propri concittadini. finalmente democrazia per tutti ognuno avrà spazio per godere della libertà della democrazia. ma… un’attimo, sento alla radio che il sindaco di modena giorgio pighi si ricandiderà alle prossime amministrative ed la preferenza dei modenesi nei suoi confronti è del 54 percento, anche campedelli, sindaco di carpi, si candiderà l’anno prossimo sempre come rappresentante del pd. dunque il primo  è quello che fece sgomberare violentemente libera, per poter permettere la costruzione di un’autodromo nell’ultima area verde vicino alla città e aprire la quarta corsia d’incenerimento e mille altre cose tutte in barba ad una vasta opposizione cittadina per le varie opere grandemente devastanti. il secondo è quello che rese edificabile l’exparco dell’excremeria, sta tentando di privattizare l’azienda pubblica locale che fornisce servizio idrico, ha permesso la creazione di vere e proprie opere di scempio edile ed anche qui la voce dei cittadini forse era troppo flebile…
insomma nè in provincia nè al governo cambiano le facce e tantomeno l’atteggiamento, non importa se si chiamo forza italia pd cdc. a carpi c’è un governo di sinistra dal dopoguerre prima pci poi ds e tra poco ci scommetto pd. la partecipazione libertà percepite sono sempre più sottili, sì insomma ora sono inesistenti. rispetto al seggio abbiamo però una libertà lasciare votare gli altri e creare uno spazio di libertà, che sia una strada una piazza una casa in cui ciascuno si fà amministratore di se stesso. autogestite le vostre vite.

due ruote contro il cemento

 

 

 

2 RUOTE CONTRO IL CEMENTO

Un’iniziativa che senza dubbio merita
di trovare spazio in queste pagine è la biciclettata che ha
circumnavigato il centro di Carpi il 19 ottobre 2008.

Sto parlando di DUE RUOTE CONTRO IL
CEMENTO, pedalata sociale di carattere libertario

dai contenuti radicalmente ecologisti
che ha visto la partecipazione di una quarantina di ruote senza
motori e l’apporto di diversi interventi al megafono preparati e
sorti spontaneamente e liberamente dagli stessi partecipanti.

Perché questa biciclettata?

Perché viviamo in una città che non
ci piace affatto!

Una città sempre più devastata dalla
cementificazione in tutte le sue orribili forme:

da un’edilizia sempre più oppressiva e
più folle che si espande a macchia d’olio non in funzione dei
bisogni reali degli abitanti(basta pensare alle centinaia di
appartamenti sfitti) ma solo per la logica malata del profitto e
della speculazione,distruggendo senza rimorsi le ultime zone verdi e
gli ultimi terreni liberi che sono invece patrimonio di tutti!

Una città dove l’automobile è
sacra,con uno dei rapporti più alti d’ Europa tra numero di auto
rispetto agli abitanti.

In nome di questi mostri rombanti si
continuano a gettare colate di cemento per costruire nuove strade
adatte solo ai veicoli a motore più potenti;le polveri sottili
sforano i limiti tanti,troppi giorni all’anno,creando un’aria
malefica portatrice di tumori,malattie e morte per noi e i nostri
figli!

L’ iniziativa è partita da piazza
Martiri con un breve intervento al megafono che ne chiariva i
presupposti invitando i carpigiani a pedalare con noi ed è
proseguita con un percorso che si è snodato attraverso le vie che
circondano il centro storico.

Dopo una sosta davanti al maxicantiere
che sta devastando l’area verde dell’ex Cremeria(che i carpigiani
avevano difeso attivamente ma che il comune ha deciso comunque di
edificare) si è proseguito fino a tornare verso la
piazza,dove,davanti alla sede del comune,sono stati prodotti gli
interventi di chiusura che hanno attirato l’attenzione di numerosi
carpigiani, fino a pochi istanti prima completamente ipnotizzati
dallo shopping.

Il tutto con notevoli difficoltà,dato
che gli automobilisti che transitavano attorno al centro non avevano
la minima intenzione di rallentare per colpa di qualche chiassoso
ciclista.

Sbraitavano,suonavano ripetutamente il
clacson e ci maledicevano.

Alcuni cercavano di investirci perché
la LORO strada fosse sgombra.

Risulta chiaro come,oggi più che
mai,sia necessario tornare a ritmi più naturali,ragionando sulle
scelte individuali e collettive che portino all’eliminazione dei
falsi bisogni che oggi ci soffocano e ci incatenano ad un consumismo
suicida.

Ciò che rifiutiamo con forza è il
culto autolesionista della velocità,dell’inestricabile intreccio di
strade,superstrade,svincoli e bretelle dove singoli individui
sfrecciano ogni giorno inquinando,scontrandosi e sfracellandosi sul
cemento solo per seguire uno stile di vita frenetico imposto dalle
esigenze di un’economia malata ed alienante.

Prioritario è riportare l’attenzione
sulla necessità di un approccio rispettoso e paritario nei confronti
della natura di cui facciamo parte e con cui condividiamo,oltre al
pianeta,anche necessità e desideri.

Abbiamo scelto e sceglieremo la
bicicletta come mezzo e come simbolo di ciò che pensiamo e
desideriamo:lentezza, verde e libertà!

Questa iniziativa è stata il primo
passo,anzi la prima pedalata,verso questo traguardo.

Kenz.