19 LUGLIO 1936 SPAGNA: RIVOLUZIONE SOCIALE!

Operai,contadini,militanti politici e sindacali,intellettuali scendono in campo contro il golpe del generale Francisco Franco.

Erigono barricate e assaltano le caserme dei militari.

Il popolo in armi blocca il fascismo in gran parte della Spagna.

Cuore di questa rivolta sono la Catalogna e la CNT,il sindacato anarchico.

Ma non si tratta soltanto di una risposta al fascismo.

In quel breve periodo(1936-1939)viene scritta una delle pagine più esaltanti dell’emancipazione umana.

E’ un momento di grandi speranze,di forti passioni,di febbrile attività.

Le terre vengono collettivizzate,le fabbriche occupate e le città liberate dalle milizie popolari.

La società viene riorganizzata dal basso e in senso libertario.

E’ rivoluzione sociale.

Che verrà purtroppo soffocata dalle esigenze della guerra,dalla politica e dall’azione controrivoluzionaria del partito comunista e delle altre forze repubblicane e infine dalla sconfitta militare.

Analizzare e ricordare questa esperienza oggi provoca ancora riflessioni e confronti incredibilmente stimolanti,sia sulla valenza e l’attuabilità dell’anarchismo e dell’autogestione,sia sulle strategie e la capacità di rinnovarsi del potere.

Per non lasciarci schiacciare come in passato…

 

W l’Anarchia!

 

K.

Firenze – Panico e Riottosa resistono, Appello

PANICO E RIOTTOSA RESISTONO – APPELLO A RAGGIUNGERE I PRESIDI SOLIDALI

Ieri sera (13 luglio) intorno alle 23 gli sbirri hanno abbandonato il Panico e la Riottosa, i compagni sono scesi dai tetti e i solidali presenti all’esterno sono rientrati nei posti per presidiarli e difenderli.

La situazione è questa: entrambi i posti sono senza corrente, il
primo piano della Riottosa è stato letteralmente devastato dagli
sbirri; al Panico sono state distrutte porte e barricate e stamattina
alcuni operai, accompagnati dai metronotte, hanno avviato la
costruzione di un cantiere dietro l’edificio, torneranno questo
pomeriggio.

Per questi motivi sia al Panico che alla Riottosa ci sono ancora
presidi di solidarietà in difesa dei posti, VOGLIAMO FARE UN APPELLO
URGENTE A RAGGIUNGERE QUESTI PRESIDI perchè la situazione è ancora a
rischio.

ALLONTANIAMO LE MERDE (IN DIVISA E NON), DIFENDIAMO LE OCCUPAZIONI

VILLA PANICO è NEL PARCO DI SAN SALVI, ENTRATA DA VIA SAN SALVI 12 O DA VIA DEL MEZZETTA.

LA RIOTTOSA è AL GALLUZZO, DOPO IL PONTE BAILEY, PER ENTRARE SCAVALCA IL GUARD RAIL SOTTO LA CERTOSA.

 

Firenze – Sullo sgombero del Panico e della Riottosa.

iceviamo e pubblichiamo qualche notizia in più sullo sgombero del Panico e della Riottosa.

matteo renzi

ore 12.30 I ragazzi continuano a resistere sia sul tetto del Panico
che sul tetto della Riottosa, in entrambe le case occupate si è formato
un presidio al di sotto in solidarietà, a cui invitiamo tutti a
partecipare. Se non siete nei pressi di Firenze ricordate: la gioia e
il dolore sono imprevedibili e vanno espresse, ovunque ci si trovi.

Il Panico lo puoi trovare al Parco S.Salvi, La Riottosa al Galluzzo

Lo sgombero sembra sia stato commissionato in seguito ad una nuova indagine per associazione sovversiva.

 

Lun, 13/07/2009 – 11:42

I CAMPI DEI TERREMOTATI DELL’AQUILA UN PEZZO DI GUERRA DIETRO L’ANGOLO

Volantino distribuito oggi pomeriggio, durante il presidio solidale organizzato alla Spezia


Dopo l’approvazione del pacchetto sicurezza, che prevede la definizione del  reato
di clandestinità, la restrizione dei mezzi di contestazione, salvo
incorrere in multe esose o nel carcere, l’utilizzo di ronde, che
avvalorano il clima da far west che contraddistingue da tempo questa
cara società, dopo che il razzismo ed il qualunquismo sono diventate in
modo ufficiale la spinta propulsiva e vitale di tutti e tutte, poco
spazio è lasciato alla fantasia per il nostro prossimo futuro….tutto
sembra essere giù stato scritto e stabilito, con il plauso corale.

In
realtà quello che ci troveremo a vivere altro non sarà se non la giusta
conseguenza di una serie di provvedimenti, leggi e comportamenti che da
anni contraddistinguono la politica e la società di questo paese come
di molti altri. 

Il
binomio guerra interna guerra esterna è ormai diventato visibile e ciò
che s sta consumando appare evidente ai più e non solo ad una minoranza
di persone che hanno continuato a lottare e opporsi.

 

Mentre
l’inferno della guerra, della devastazione, dei campi profughi sembra
così lontano dalle nostre città, dal nostro tran-tran quotidiano
altrove e non così distante si bombarda anche in nome nostro, ma la
cosa non sembra turbarci.

Ma
non si può pensare che uno Stato in guerra (come il governo italiano,
il quale ha le proprie truppe in ventuno Paesi del mondo) non inauguri
prima o poi dei metodi militari contro la popolazione anche all’interno
dei propri confini. Non si può pensare che corsa agli armamenti, nuovi
basi militari, missioni con l’esercito in mezzo mondo non abbiano
ricadute su di noi.  E cos’ l’esempio della gestione
dell’emergenza terremoto abruzzese rivela nero su bianco quello che lo
Stato si prepara a fare e quello che è in grado di fare, senza colpo
ferire.

La
Protezione Civile ha letteralmente militarizzato la vita sociale per
impedire ogni forma di autorganizzazione dal basso, per mantenere
passivi gli individui in vista di una ricostruzione che appare sempre
più lontana e che, soprattutto, deve compiersi senza di loro. La
questione de L’Aquila è davvero emblematica di come la condizione di
sfollati di guerra possa varcare le frontiere della democrazia e di
come le “emergenze” siano un’ottima occasione per assuefare la
popolazione alla presenza dell’esercito. I terremotati sono
infantilizzati e resi passivi per impedire ogni forma di
autorganizzazione.

 

A tutto questo si aggiunge la beffa del G8 che non per caso ha visto cambiare la sua sede dalla Maddalena all’Aquila…

Il populismo che si sta sprecando in ogni telegiornale, giornale e in ogni discorso tenuto in quella sede  suscita
l’orticaria per quanto è vicino, senza nemmeno preoccuparsi di celarsi
dietro ad una parvenza di dignità, per quanto è simile, si diceva, al
populismo del fascismo, ha il gusto di quelle vacche grasse che per
compiace il duce, far fare bella figura ai suoi gregari, e per far
apparire una finta solidità, venivano trasportate da un paese ad un
altro durante le sue visite ufficiali e . in cui il duce passava per verificare la solidità del suo impero. Forse
l’unica differenza è che oggi stampa e media, in generale, servi del
regime democratico, assolvono al compito di far vedere quelle vacche
grasse anche a noi .

 

E
mentre continuano gli omicidi sul lavoro, aumenta a 6 mesi la
reclusione di persone che hanno commesso il reato di essere immigrate,  si inaspriscono tutte le pene relative alle contestazioni e le condizioni di carcerazione, diminuiscono gli spazi di libertà,  lo
Stato mostra il suo volto di censuro e repressore: due sono le
inchieste preventive, nel senso che non fanno riferimento a nessun atto
o azione concreta, fatte partire in queste ultime settimane  e che hanno portato ben 8 compagni in carcere e  un’altra
cinquantina indagati per associazione sovversiva, 21 sono gli studenti
arrestati per una manifestazione avvenuta ad Aprile,  e
decine sono le persone arrestate durante o prima di manifestazioni
contro il vertice dell’Aquila mentre in Abruzzo il diritto di protesta
è stato ufficialmente abolito….

Tuttavia continue rivolte nei CIE, nelle carceri e per strada indicano che la misura è colma.

 

Forse è arrivato il momento in cui la rabbia sta prendendo forma in rivolta e lotta?

Libertà per tutti e tutte le prigionieri rivoluzionarie

Solidarietà a chi si ribella e lotta

 

Rete contro la precarietà, CSOA RDA May Day, Circolo Anarchico Binazzi

Roma – Disturbato presidio “100% animalisti”

[report]

Intorno alle ore 9.00 di questa mattina una sessantina di
antifascisti ed antispecisti hanno organizzato a Roma un presidio di
disturbo nei confronti dell’associazione "animalista" 100% animalisti
capeggiata dal forzanovista Paolo Mocavero. Dopo circa un’ora si sono
fatti presenti alcune teste rasate del panorama neofascista capitolino
con tanto di magliettine dei zetazeroalfa ed affini spalleggiati da
un’imponente dispiegazione delle forze dell’ordine (diversi blindati
della celere più gazzelle e digos varia intenti a documentare tutto).
Il disturbo è andato avanti per diverse ore portando alla luce la vera
indentità di questi pseudoanimalisti riuscendo anche ad entrare in
contatto con diversi giovani che stavano raggiungendo il presidio dei
100%animalisti, i quali di fronte all’evidenza si sono uniti agli
antifascisti. Finito il presidio mentre i compagni e le compagne
salivano sul treno un petardo, che ha stordito un uomo che si trovava
nelle vicinanze, ha causato il blocco del mezzo portando
all’identificazione, le perquisizioni e il sequestro di alcuni oggetti
personali (di nessun rilevo) dei militanti. Da segnalare diversi "abusi
di potere" calci, pugni e schiaffi da parte degli sbirri. In tutto
questo il presidio dei fascianimalisti è stato inevitabilmente sabotato
(molti hanno abbandonato la piazza, gli altri rimasti erano più intenti
ad insultare il presidio antifa piuttosto che mandare avanti le loro
assurde istanze) portando molti di loro a domandarsi sulla vera natura
dei vertici di questa associazione che si ostinano a definire
"apolitica".
La prossima volta prima di tornare a Roma ci ripenseranno bene.

antifascismo ovunque!
azione antispecista!

alcuni solidali


100% ANIMALISTI: IL FASCISMO DI PAOLO MOCAVERO

Nelle
notti del 7 e dell’8 Giugno la sezione romana dell’associazione 100%
animalisti ha rivendicato due "blitz" contro il canile comunale di
Muratella, con l’affissione di alcuni striscioni. Il giorno successivo
due personaggi del PdL romano (area Alleanza Nazionale), Fabrizio
Santori (Presidente della commissione sicurezza del Comune di Roma noto
per le sue dichiarazioni a favore di una occupazione del gruppo
neofascista Casa Pound nel VI municipio, e al tempo stesso per i
continui attacchi repressivi contro i movimenti antagonisti capitolini)
e Andrea De Priamo (presidente della Commissione ambiente del Comune di
Roma ed ex squadrista del Fronte della Gioventù), tessevano le lodi
dell’azione dei 100% animalisti.

Gli
striscioni affissi altro non sono che il riciclo di alcuni manifesti di
Area Identitaria, gruppo neofascista gravitante intorno ad Alleanza
Nazionale.
I 100% animalisti
millantano un presunto impegno contro tutte le forme di sfruttamento
animale; ancora una volta invece, la provenienza del loro materiale ed
i caratteri grafici (…"non conformi"…) rivelano la matrice
profondamente politicizzata della loro associazione in termini
chiaramente reazionari e soprattutto il loro prestarsi ad essere
braccio di propaganda "animalista" di partiti, gruppi politici e aree
della società per loro natura basati sulla gerarchia e lo sfruttamento
e dunque inevitabilmente refrattari ad un qualsiasi principio di
liberazione animale e cambiamento reale dell’esistente.

Nell’ambito
dell’area "non conforme", Area Identitaria (derivazione di reduci di
Forza Nuova e Fiamma Tricolore) è la presunta autonomia di Alleanza
Nazionale. Un cavallo di Troia con cui le destre neofasciste cercano
spazi all’interno di tematiche tradizionalmente antiautoritarie quali
l’ecologismo, la lotta alla globalizzazione e l’animalismo radicale. E’
ovvio però che non ci può essere impegno genuino e consapevole per la
liberazione della Terra e degli esseri viventi da parte di chi è
abituato a rinchiudere se stesso e gli altri in gabbie concettuali e
fisiche fatte di sfruttamento, sopraffazione e specismo.

Un
po’ di storia…In questo piano di infiltrazione l’associazione 100%
animalisti gioca da anni un ruolo fondamentale nel fornire agibilità
all’interno del territorio e soprattutto una patina di "animalismo" a
interessi esclusivamente politici. Il fondatore e presidente Paolo
Mocavero ha un trascorso esemplare in questo senso: candidato sindaco
per la lista "Destra Veneta – Stop immigrazione per una Forza Nuova"
alle elezioni comunali di Padova del 13 giugno 1999, è stato uno degli
uomini chiave del partito fondato dall’ex membro di Terza Posizione
Roberto Fiore. L’avventura elettorale di Mocavero naufraga
pateticamente, arenandosi sulla miseria di 1451 voti al primo turno.
Voti prontamente offerti per il ballottaggio al candidato di Alleanza
Nazionale Giustina Destro, poi eletta con il 50,6% dei voti.

In
quel periodo i fascisti impongono un clima di violenza e terrore nella
città , sotto l’incoraggiamento dei vertici politici di riferimento.
Nel giugno del 2000 una sentenza della Corte d’Appello condanna otto
giovani padovani tutti "appartenenti al gruppo di estrema destra Forza
Nuova" per aver picchiato un ragazzo di colore per "finalità razziste".
Nel periodo immediatamente antecedente alle elezioni c’erano stati gli
arresti di altri due membri del partito, Andrea Bordin e Roberto
Baggio. Nel 2000 la polizia scopre a casa di un’altra persona
dell’ambiente, Lorenzo Stivanello, micce ed esplosivi.
Sfumata
la carriera politica, e fiutata l’aria ostile, Paolo Mocavero decide di
ripiegare sull’animalismo e fonda la suddetta associazione. Con uno
stile apparentemente aggressivo raccoglie una base di giovani ragazzi
(alcuni certamente in buona fede): si fa strada parallelamente
diffamando e insultando sul suo sito web tutte le altre realtà
protezioniste, animaliste ed antispeciste, facendone un calderone
comune contro cui indirizzare il malessere
esistenziale dei suoi attivisti all’insegna del più classico "molti nemici, molto onore". Visto
però che il movimento antispecista oppone una sarcastica indifferenza,
altro che nemici, i 100%animalisti si dedicano al marketing:
cappellini, magliette,
gadget,
bandiere con il teschio del Jolly Roger, vere e proprie divise. I loro
obiettivi: sagre di paese, palii semisconosciuti, fiere di campagna,
circhi. Tutte realtà che, pure se da combattere, poco incidono nel
quotidiano e sistematico panorama degli abusi e delle violenze che gli
uomini compiono sugli animali. In cambio però garantiscono un facile e
immediato riscontro mediatico (guarda caso tutte testate di destra, da
Libero a siti come VivaMafarka e No Reporter): a maggior gloria non
degli animali (quelli servono solo per le magliette…) ma dell’
immagine del proprio gruppo.

La
linea ufficiale è quella dell’apoliticità. Addirittura in home page del
sito internet vengono riportate le frasi dell’attivista antispecista
inglese Barry Horne. Ovviamente ai giovani e sprovveduti militanti non
viene detto che Horne era un militante libertario. Tuttavia l’impronta
politica dei 100%animalisti è forte ed affiora continuamente. I
referenti politici, i contatti con certa stampa, gli attacchi
strumentali alle campagne animaliste che in Italia ed in Europa
colpiscono i nodi dello sfruttamento animale industriale.
Lo
sfruttamento vero, quello che per essere combattuto richiede tempo,
lucidità, fatica, capacità di mettersi in gioco e di rischiare in prima
persona: dalla vivisezione all’industria della carne fino a quella
della pelliccia. Qualcosa di ben più complesso, oscuro e potente di un
presidio di fronte ad una sagra di paese, con quattro urla da osteria,
due insulti e poi, via, a casa…E soprattutto gli insulti e le offese a
tutti coloro che pagano il proprio impegno per la difesa della Terra e
degli esseri che la popolano con la repressione e la detenzione in
carcere.

Riteniamo
che l’infiltrazione dei 100% animalisti abbia superato il livello di
guardia e non sia più tollerabile. Come non sono più tollerabili le
offese, le minacce, lo squadrismo verbale che questa accozzaglia
pseudo-animalista continua a proporre. Non solo fascismo e
animalismo/antispecismo sono in contraddizione logica, ma certe
"azioni" dei 100% animalisti e certi loro rapporti con settori del
neofascismo italiano evidenziano che questa associazione, o perlomeno i
suoi vertici (fatta salva l’eventuale buona fede di un numero più o
meno grande di attivisti, semplici pedine sulla scacchiera da usare e
poi buttare quando non servono più), non è affatto apolitica ma
ingranaggio di una strategia di infiltrazione più complessa e
sistematica

Nessuna agibilità per i fascisti!

Alcuni/e Antispecisti/e