G8 L’Aquila – Fermati 5 francesci con bastoni sul furgone | Disordini e fermi a Roma

L’Aquila,
7 lug. (Adnkronos) – Sono stati denunciati a piede libero per
detenzione e porto di oggetti atti ad offendere, i cinque giovani
francesi fermati dai carabinieri a Pettino, alle porte dell’Aquila, non
lontano dalla ‘zona rossa’ che ospiterà da domani il G8. L’operazione è
stata condotta dai carabinieri della compagnia di intervento operativo
e dal reparto operativo del comando provinciale dell’Aquila, impegnati
in questi giorni nelle attività di vigilanza all’esterno dell’area
interdetta al traffico e alla circolazione.

A bordo di un furgone Renault con targa francese, i militari
dell’Arma hanno trovato mazze e bastoni. "Il furgone -dice
all’Adnkronos il tenente colonnello Giovanni Di Niso, comandante del
reparto operativo dei carabinieri dell’Aquila- è stato fermato mentre
transitava lungo una strada di Pettino. In questi giorni è alto il
livello di vigilanza intorno all’area che ospiterà il vertice".


Roma, 7 lug. – (Adnkronos) – Ventisette ‘No global’ sono stati
fermati per l’identificazione dalla Digos questa mattina tra San
Giovanni e via Ostiense a Roma. I no global, tutti a volto coperto,
erano stati visti dai cittadini incendiare cassonetti e copertoni in
via Cilicia. Il gruppo era composto da circa 150 persone alcuni
indossavano caschi. Un centinaio di no global si sono invece rifugiati
all’interno dell’università Roma Tre.

L’Onda risponde alla repressione: occupazioni a Venezia e Roma

 gramigna | 06 Luglio, 2009 13:49

Riportiamo di seguito l’articolo, tratto da Infoaut,
in cui si fa il resoconto delle risposte immediate che questa mattina
l’Onda ha opposto all’ondata repressiva che ha portato a decine di
arresti.
 
J. Bonnot
L’Onda Anomala si è subito attivata contro gli
arresti degli studenti e delle studentesse per gli scontri in corso
Marconi in opposizione al G8 University Summit di Torino. Tutte le
articolazioni dell’Onda sono in mobilitazione e fermento, per
organizzare la risposta alla repressione, coscienti di essere nel
giusto, tranquille nel ritenere le misure cautelari come l’attesa
conseguenza della rottura fatta in piazza, del segnale politico
lanciato in faccia a chi vuole scaricare sempre verso il basso i costi
di una crisi sistemica che debbono pagare coloro che l’hanno generata.
L’Onda veneziana ha occupato a metà mattina il rettorato
dell’università, lo stesso ha fatto l’Onda romana. A Torino alle 14 è
fissata una conferenza stampa, a Bologna è stato lanciato un
appuntamento alle 12 in via Zamboni, a Napoli a Palazzo Corigliano alle
14, anche a Padova si terrà una conferenza stampa alle 12:30.
Gli arresti non fermano l’Onda, che non si farà ingabbiare dei
meccanismi repressivi, pronta a riprendere il largo per una nuova
mareggiata: iniziando una campagna nazionale per la liberazione dei
compagni e delle compagne arrestati, preprarando una nuova inondazione
per un autunno che viene e che si annuncia bollente!
 

g8 università, 21 arresti per i disordini di torino

TORINO (Reuters) – La polizia sta eseguendo 21 ordinanze di custodia
cautelare in diverse città nei confronti di persone appartenenti ai
cosiddetti movimenti "antagonisti" e considerati responsabili dei
disordini che si sono registrati durante il G8 dell’università del
maggio scorso a Torino.

Lo riferiscono le forze dell’ordine, precisando che 12 degli arresti
sono stati eseguiti a Torino, mentre gli altri sono distribuiti tra
Padova, Bologna e Napoli. Sedici delle ordinanze sono di custodia in
carcere, mentre altre cinque sono ai domiciliari.

Le accuse sono a vario titolo di violenza, resistenza, lesioni e danneggiamento.

Le proteste scoppiarono l’ultimo giorno del G8 dell’università,
svoltosi a Torino dal 17 al 19 maggio, in una sorta di guerriglia
urbana tra manifestanti e polizia al termine del corteo degli studenti
nel centro del capoluogo piemontese.

Riportiamo di seguito le parziali notizie disponibili al momento, traendole da www.infoaut.org:


Stamattina polizia e agenti della Digos sono entrati nelle case di
molti compagni a Bologna, Torino, Milano e Padova con mandati di
cattura e di perquisizione. 20 compagni sono agli arresti.

La più scontata delle operazioni per attaccare un movimento che
quest’anno ha portato in piazza migliaia di persone in tutta Italia.


A Torino 15 compagni sono stati arrestati, la perquisizione sta coinvolgendo anche il centro sociale Askatasuna.
A Bologna sono 4 i compagni arrestati.
A Padova un compagno è stato arrestato e alcune perquisizioni sono tuttora in corso.
A Milano sono in corso perquisizioni.


A Bologna è già prevista un momento di mobilitazione: l’appuntamento è alle 12 in via Zamboni 38.

SGOMBERO DI VIA ALGARDI 16

Bologna – giovedì, 25 giugno 2009
Le operazioni di sgombero si stanno concludendo: sgomberate otto famiglie di lavoratori senza casa, con circa 20 bambini, di cui uno di soli 30 giorni, ed un gruppo di giovani lavoratori precari.
Ora possiamo bene affermare la vergogna della politica cittadina e regionale.
Delbono ed Errani conoscevano bene la situazione, come del resto tutti i segretari dei partiti della maggioranza che hanno scientemente deciso di infischiarsene; preferiscono dare retta ad un “guru” stagionato e andare in giro per la città a cancellare graffiti piuttosto che interessarsi dell’emergenza abitativa e lavorativa che si sta sempre più aggravando in questo stato di crisi economica.
E’ incredibile che la Questura ci abbia chiesto, proprio ieri, un incontro per questo pomeriggio e questa mattina alle 6.20, con carabinieri in prima fila e con uno spropositato spiegamento di forze dell’ordine (che ha paralizzato una intera) via abbia violentemente sbomberato queste famiglie.
Se questa è la nuova aria che si respira con la giunta PRC-PD-IDV, i lavoratori, i precari, i disoccupati e senza casa sono avvisati.
Anche per questo è un giorno molto triste, da parte nostra continuieremo a lottare per affermare il diritto alla casa ed ad un lavoro stabile.
Proprio per questo ricordiamo a tutti l’appuntamento per l’iniziativa del 30 giugno, alle ore 15.00 presso la stessa sede della Regione Emilia Romagna.

 
Bologna 25 giugno 2009

 
p. RdB/CUB Bologna

 Massimo Betti