Roma – Aggressione razzista, pestato e derubato

fonte: rainews24

Gli hanno urlato "sporco negro", "dovete tornare a casa vostra", poi
l’hanno colpito con delle bottiglie di vetro ferendolo al sopracciglio
sinistro. Solo le sirene delle volanti della polizia, chiamata da
alcuni testimoni, hanno messo fine all’aggressione da parte di tre
uomini, tra i 30 e i 50 anni, e permesso all’uomo di origine congolese
di mettersi in salvo trovando riparo all’interno dell’androne di un
palazzo.

Un’aggressione ‘a freddo’ quella avvenuta il 2 luglio scorso, ma
resa nota solo oggi, nel quartiere di Monteverde, a Roma, partita da
abitanti di uno dei palazzi che dà sulla via, iniziata con il lancio di
bottiglie dalle finestre e proseguita con un vero e proprio
inseguimento da parte di tre uomini che sono riusciti a raggiungerlo e
colpirlo al volto ferendolo poco sopra l’occhio sinistro.

Al pronto soccorso gli hanno diagnosticato anche un trauma cranico.
Non solo: lo hanno anche derubato dei soldi che aveva in tasca e del
passaporto.

Il cittadino congolese – sposatosi in Italia, padre di una bambina –
spiega di amare l’Italia, dove vive dal 2004, dopo la fuga dal suo
Paese d’origine. Ora si chiede come spiegare alla figlia perché è stato
picchiato: "mia figlia mi guarda e mi dice : papà, che cosa e’
successo? Ti hanno fatto del male? Mi sono mancate le parole per
risponderle perché non so come può prendere una cosa del genere".

I responsabili dell’aggressione sono svaniti nel nulla.

Bologna – Sciopero della fame nel Cie di via Mattei

Da sabato 4 luglio i detenuti e le detenute del Cie di via Mattei, sono in sciopero della fame.

Per ora non c’è tensione, a parte quella solita che si respira
all’interno di un lager in cui i carcerieri fanno il bello ed il
cattivo tempo con repressione fisica e psicologica, approfittando delle
condizioni estreme in cui versano i prigionieri. Quando qualcuno cerca
di portare loro solidarietà e vicinanza, gli agenti smontano le
speranze dei reclusi, raccontando ridicole fandonie per sminuire la
credibilità dei solidali; purtroppo molti credono a queste infami
bugie, tuttavia la voglia di resistenza negli "ospiti" di via Mattei
non sembra fiaccata e non saranno lasciati soli. Seguiranno
aggiornamenti.

da        http://www.informa-azione.info/

Migranti – Aggiornamenti dal Cie di Milano e dalla Francia

 Non si è fatta attendere la reazione all’approvazione in Senato del
Pacchetto Sicurezza. Da questa mattina, infatti, i reclusi dell’area
maschile del Cie di via Corelli sono in sciopero della fame. Non si
hanno ancora notizie, invece, dell’area femminile. I reclusi protestano
contro la nuova legge e contro il comportamento della Croce Rossa che,
all’annuncio della votazione parlamentare, ha sospeso la fornitura di
una serie di beni (sigarette, ricariche telefoniche, ecc.) che fino al
giorno prima venivano forniti ai detenuti.

Aggiornamenti dal Cie di Milano e dalla Francia

Qualche
novità dal Cie di via Corelli. Lo sciopero della fame continua, solo
nella sezione maschile, come ieri. I reclusi in lotta non fanno neanche
entrare nelle gabbie i crocerossini che portano il cibo. Ieri, all’ora
di pranzo e all’ora di cena sono saliti sui tetti per protestare. Ora
cominciano a stare male, provati dal caldo e dallo
sciopero. Alcuni
compagni sono andati là fuori per consegnare ai parenti succhi di
frutta e acqua per i detenuti (ricordiamo che a Corelli l’acqua
potabile è solo quella delle macchinette a pagamento) ma la polizia ha
fatto un piccolo cordone sulla strada e ha impedito loro a lungo di
avvicinarsi. Alla notizia di questo blocco, i reclusi
hanno
cominciato a protestare rumorosamente radunandosi nel piazzale. Proprio
mentre parlavamo con loro al telefono la polizia li minacciava con i
manganelli.
Una buona notizia intanto. Il recluso che aveva tenuto i
contatti con l’esterno in questi giorni è stato "improvvisamente” e
inspiegabilmente liberato.

E qualche novità dalla Francia. Anche i detenuti di Vincennes sono in sciopero della fame da qualche giorno
(http://nantes.indymedia.org/article/17696),
mentre c’è stata una rivolta, con incendio, che ha parzialmente
distrutto il centro di Perpignan, dopo il fallimento di un tentativo di
fuga collettiva dei reclusi.

Ascolta le dirette che abbiamo raccolto questo pomeriggio con una
compagna del Comitato antirazzista milanese e con i reclusi di Corelli
su http://www.autistici.org/macerie/?p=16533

Pesaro: sparano a nigeriano con pistola a pallini, beccati su Youtube cinque ragazzi

 da assembleantifascistabologna

3 Lug, 2009


Mentre in Italia sono state approvate nuove leggi razziste, si
moltiplicano gli atti di intolleranza e intimidazione a sfondo razzista
e sessista, ad esempio a Pesaro. E come al solito i giornali
minimizzano…

Già nel settembre 2008 i giovani comunisti di Pesaro
avevano dichiarato: “Da circa 2 anni a questa parte il territorio di
Pesaro e provincia si è trasformato in una ‘zona franca’ dove gruppi di
estrema destra praticano liberamente e impunemente la propria dottrina
squadrista”.

[dal resto del carlino]
1 luglio 2009. I cinque, tra cui un minorenne, avevano diffuso le loro
“gesta” sul web. Sono stati così identificati e denunciati con l’accusa
di discriminazione razziale e minacce aggravate. Si sono giustificati
dicendo: “Rubano il lavoro agli italiani”.

Cinque ragazzi residenti a Colbordolo e Tavullia sono stati denunciati
dai carabinieri con l’accusa di discriminazione razziale e minacce
aggravate. I cinque, tra cui un minorenne, avrebbero anche sparato a un
nigeriano con pistole soft air.

L’identificazione dei ragazzi è avvenuta tramite Youtube, il sito web
dove avevano riversato loro “gesta”, come l’assalto a un casolare
abbandonato che pensavano fosse occupato da immigrati. I militari sono
arrivati all’autore grazie al suo nickname.

Nelle abitazioni degli indagati, sono state trovate armi da soft air
(due pistole, due fucili ad aria compressa) un coltello, vessilli di
matrice fascista e busti raffiguranti Mussolini. Le indagini sono
scattate il 22 febbraio scorso quando un giovane nigeriano (residente
con la famiglia a Colbordolo) era stato colpito da pallini, mentre
viaggiava in moto.

L’immigrato aveva subìto ferite guaribili in sette giorni. Nello stesso
periodo alcuni giovani in auto avevano insultato persone di colore alla
fermata dell’autobus. Qualcuno degli indagati ha accolto in lacrime
l’arrivo dei carabinieri, ma tutti hanno ammesso le loro responsabilità.

Hanno detto di avercela con i neri e gli stranieri “perché rubano il
lavoro agli italiani”, anche se nessuno di loro ha problemi di
occupazione. Avevano cercato di iscriversi a un’associazione pesarese
di soft air, che non li aveva accettati. Il gruppetto non era aderente
a formazioni politiche di estrema destra o naziskin.