niente cemento sull’area est ma autogestione!

L’area a est della ferrovia è oggetto, in questo periodo, di interesse da parte di CMB e comitato parco lama che, tramite i giornali, hanno presentato progetti di dubbia serietà sulle sorti delle terre, ora agricole o incolte.

Dall’osservatorio ecologico dello spazio sociale Soverte, che si è di fatto preso cura di una parte dell’area in questione per 6 mesi prima di venire sgomberato per mano delle forze dell’ordine, abbiamo avuto modo di elaborare e sperimentare contributi pratici a questa discussione.

CMB ha presentato un progetto che è apparso sui giornali in maniera decisamente caricaturale, corredato da un disegno, probabilmente tracciato su un tovagliolo, durante un aperitivo al bar Dorando in cui si propone per la realizzazione di palazzine e alberghi attraversati da un fantomatico corridoio ecologico.

Il comitato parco lama, da parte sua, rilancia con l’idea del “cannocchiale”, semplice trovata per spostare a lato del parco gli edifici che verrebbero comunque costruiti, in modo da non rovinare il panorama a chi viene dal centro storico, tentando inutilmente di inserire un elemento “naturale” in un idea di contesto suburbano e periferico.

E’ chiaro che non c’è nulla di ecologico né sostenibile in nessuno dei due progetti.

In 6 mesi di autogestione ci siamo resi conto della semplicità con cui è possibile aprire un immaginario che esula da tutto questo.

E’ semplice, infatti, mettere da parte gli interessi economici e pensare ad esempio ad orti collettivi, luoghi di condivisione autorganizzati dove possano trovare spazio creatività e libera espressione, un

bosco selvatico (che già esiste) in cui immergersi nel silenzio della natura a 2 passi dal centro, il tutto organizzato e supportato dai cittadini e dalle persone che ne hanno volontà.

Il tutto senza nessun bisogno di gettare nuovo cemento, tramite il recupero degli stabili già esistenti e il riciclo dei materiali.

Il tutto in controtendenza con la crisi economica, compatibilmente con il territorio circostante e le reali necessità collettive.

Tutto questo può suonare come utopico, infattibile senza nessun aiuto da parte delle istituzioni ma non lo è, lo abbiamo sperimentato nella pratica per 6 mesi, è semplice riprendere in mano ciò che è di tutti e che ci viene sottratto quotidianamente dagli speculatori, in maniera paritaria e autodeterminata, ed esortiamo tutti a metterlo in pratica.

 

LA CRISI ECONOMICA SI COMBATTE CON L’AUTOGESTIONE

LA SPECULAZIONE CON LA RIAPPROPIAIZONE

LE IDEE NON SI SGOMBERANO

 

Spazio Sociale Anarchico Soverte

www.soverte.org