Cie – Milano e Gradisca: scioperi, fughe e pestaggi

In
via Corelli, a Milano, è ancora in corso la mobilitazione contro le
norme del “Pacchetto sicurezza”. Ieri sera, intorno alla mezzanotte, i
reclusi di una delle sezioni del Centro si sono rifiutati di rientrare
nelle celle ed alcuni di loro sono saliti sul tetto per tentare la
fuga. La polizia li ha bloccati e – dopo averli fatti scendere – ha
cominciato a perquisire i corridoi della sezione. Questa mattina la
polizia ha sigillato tutti gli accessi ai tetti e quelli alle
passeggiate.

Già nel pomeriggio di ieri la protesta aveva iniziato a
radicalizzarsi, con alcuni detenuti in sciopero della fame che avevano
iniziato a danneggiare la struttura, furenti per la propria situazione
che non accenna a migliorare e al peggiorare delle condizioni fisiche
di alcuni degli scioperanti. Da parte sua, la Croce Rossa cerca di
stemperare gli animi sostenendo che l’allungamento dei tempi di
permanenza a sei mesi toccherà soltanto chi verrà portato nel Centro
dopo l’entrata in vigore della legge in poi.

Partito dalla sezione maschile del Cie di Milano, lo sciopero della fame si è esteso ad una parte dei reclusi di Bologna.

A Gradisca d’Isonzo, invece, lo sciopero non ha attecchito,
contrariamente alle voci che circolavano nella serata di ieri. Ma, pur
senza scioperare, i reclusi hanno voglia di lottare. Ieri un gruppo di
loro ha inscenato una protesta ed ha provato la fuga. Anche questa
volta sono stati bloccati dalla polizia furente. Questa mattina, la
polizia si è vendicata e ha fatto irruzione dentro alle camerate
riempiendo di botte i presunti responsabili dei fatti del giorno
prima:
«così siamo pari», urlavano gli agenti mentre menavano i reclusi. E poi
hanno bloccato i viveri, lasciando i reclusi senza mangiare e senza
bere.

La lotta è in corso, dunque, e si sta estendendo per davvero dentro ai Centri. Ora sta a noi, fuori, affilare le armi.

Ascolta le dirette su:http://www.autistici.org/macerie/?p=16643