fonte: rainews24
Un ispettore della polizia penitenziaria di 39 anni, originario di
Piazza Armerina vicino Enna, ha ucciso a Catania un collega, un agente
di 32 anni, con numerosi colpi d’arma da fuoco. Il delitto è avvenuto
stanotte nella caserma attigua al carcere di massima sicurezza di
Bicocca.
Secondo quanto si è appreso, l’uomo è entrato in una stanza dove
c’erano più agenti di polizia penitenziaria e ha esploso l’intero
caricatore della sua pistola d’ordinanza contro la vittima, che è morta
sul colpo. Poi si è seduto e ha atteso in silenzio l’arrivo della
polizia, che lo ha arrestato. Dalle prime indagini non è emerso un
movente, neppure personale. Sembra che l’ispettore da tempo soffrisse
di crisi depressive e fosse stato anche sospeso dal servizio.
Sull’episodio la Procura della Repubblica di Catania ha aperto un
fascicolo.
* * * * *
Il procuratore capo Vincenzo D’Agata: "Un episodio di ordinaria follia"
Sconosciuto il movente. L’uomo in passato era stato sospeso per depressione
Catania, follia omicida in caserma
agente penitenziario uccide collega
Prima di sparare aveva pregato con la Bibbia in mano
CATANIA – Un ispettore di polizia penitenziaria, di 39 anni, ha
ucciso un collega scaricandogli addosso tutto il caricatore della
pistola di ordinanza. L’episodio di "ordinaria follia" come la
definisce il procuratore capo Vincenzo D’Agata che coordina
personalmente le indagini, è avvenuto nella caserma di Bicocca, a
Catania. Sconosciuto il movente. Dopo aver sparato al collega l’uomo ha
atteso l’arrivo degli agenti della squadra mobile che lo hanno
arrestato. Sull’episodio sta indagando la Procura della Repubblica di
Catania.
L’assassino originario di Piazza Armerina (Enna) ha finito il suo
turno di lavoro a mezzanotte, ma si è intrattenuto con i colleghi per
un’ora e mezza. Poi è andato a prendere un caffè con un agente;
all’improvviso, come se si fosse ricordato di avere qualcosa da fare è
tornato indietro, ha incontrato la sua vittima, un agente di 32 anni, e
ha esploso 15 colpi di arma da fuoco, l’intero caricatore della pistola
d’ordinanza. Poi si è seduto e ha pronunciato delle frasi senza senso
come "Satana" e "il male assoluto".
Il delitto è avvenuto nella
caserma attigua al carcere di massima sicurezza di Bicocca. Dalle prime
indagini non è emerso un movente personale. "Allo stato non emergono
contrasti tra l’omicida e la vittima – ha spiegato il magistrato – ma
emerge la personalità dell’ispettore che in passato aveva sofferto di
crisi depressive, tanto che per un periodo gli era stata tolta la
pistola d’ordinanza. Bisognerà vedere come mai gli è stata restituita".
Prima di fare esplodere la sua follia omicida è stato notato da un
collega in una cella, al buio, a pregare in ginocchio con la Bibbia in
mano